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Monte Argentario: lo Stato dei Presidi

Monte Argentario: lo Stato dei Presidi

Che Monte Argentario non è solo mare lo abbiamo già stabilito.

Che Monte Argentario non è un semplice promontorio… anche.

Dagli etruschi ai romani, dalle dinastie papali alle star dello spettacolo dagli anni 60 ad oggi, la storia di Porto Santo Stefano e Porto Ercole è un susseguirsi di importanti ruoli nella storia nazionale ed internazionale.

Oggi torniamo indietro nel tempo a metà del XVI secolo, più precisamente nel 1557, quando, a seguito del Trattato di Cateau – Chambrèsis alcuni territori appartenenti alla Repubblica di Siena vennero ridistribuiti.

Orbetello, Porto Santo Stefano, Porto Ercole, Ansedonia e Talamone andarono a formare lo Stato dei Presidi, un protettorato spagnolo dell’allora Re Filippo II, gestito dai vicerè di Napoli.

La Spagna pensò bene di sfruttare la posizione vantaggiosa delle coste e del promontorio come perno difensivo del territorio. La morfologia di Monte Argentario infatti lo rese perfetto per accogliere le fortificazioni spagnole.

Con la creazione della Fortezza a Porto Santo Stefano, e di Forte Stella, Forte Filippo e la Rocca aldobrandesca di Porto Ercole, la vita a Monte Argentario cominciò a rifiorire, grazie alla protezione militare garantita dalle fortificazioni.

Dopo una fase in cui Filippo II cedette lo Stato dei presidi agli austriaci, dal 1973 al 1800, il protettorato passò alle dipendenze del Regno di Sicilia, fino al 1801.

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