La villa sotto ( e dentro ) le ville.

L’Italia e la storia, un binomio inscindibile.
Non possiamo muovere un passo, scavare o alzare gli occhi al cielo, senza “inciampare” in un reperto storico.
Come il resto della nostra nazione, Monte Argentario offre un percorso che non si risparmia di essere parte della storia di tutte le epoche.
Sappiate che è proprio alle porte di Porto Santo Stefano che sono semi-nascoste le origini di questo paese.

Camminare sulla storia

Perché le origini del paese le definisco semi-nascoste? Perché si trovano sotto il livello del mare.

Superato Pozzarello dovete guardare verso una villa che si affaccia sul mare.
Più precisamente, osservate bene quegli “scogli” che vedete in trasparenza sotto il mare, proprio di fronte alla costa. Ecco, quelli non sono semplici “sassi o scogli”, ma sono i resti di una villae maritimae, la residenza estiva della ricchissima famiglia romana degli Enobarbi che, per intenderci, era la famiglia di Nerone.
Conosciuti come banchieri, gli enobarbi hanno molto probabilmente contribuito alla nascita del nome del comune, dato che erano chiamati “Argentarii” ovvero i prestasoldi.

Quello che più amo di questo luogo è la possibilità di “camminare sulla storia”.

Letteralmente.

Come raggiungere i Bagni di Domiziano.

Passato un cancello sempre aperto e con libero accesso al pubblico, si prosegue per un sentiero che porta alla spiaggia di ciottoli e sassi chiamata I Bagni di Domiziano.
La maggior parte dei resti della villa e degli ambienti adibiti all’allevamento del pesce si trovano sotto il livello del mare, ma sono perfettamente visibili, soprattutto durante i giorni di bassa marea.
Osservando attentamente infatti, vedrete le onde del mare incresparsi e rivelare la presenza delle antiche vasche.
Le rovine dell’antica abitazione invece, sono in parte ancora emerse e fanno parte delle proprietà dove si trovano famose ( e meravigliose) ville.

Senza problemi quindi, potrete fare un bagno nello stesso mare in cui le nobili famiglie romane si sono tuffate nel 36. a. C.
Forse farei meglio a dire “tuffarsi nella storia”.

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